Ad integrare l’informativa già inviatavi con il messaggio in calce trasmetto l’articolo che riporta i risultati finali dell’analisi del comportamento delle dighe interessate dal terremoto verificatosi in Turchia il 3 febbraio 2023.
In particolare,la sequenza di terremoti verificatasi il 6 febbraio 2023 in Turchia, Kahramanmarasx, ha avuto un impatto significativo su 140 dighe, la maggior parte delle quali si trova a una distanza di 50 km dalla proiezione superficiale della rottura della faglia.
Queste dighe hanno sperimentato livelli di intensità sismica da moderati ad alti, con un’accelerazione di picco al suolo (PGA) stimata tra 0,1 e 1,3 g durante il terremoto di Pazarcık e tra 0,15 e 0,45 g durante il terremoto di Elbistan, a seconda della loro vicinanza alla linea della faglia.
In nessuna diga si è verificato rilascio incontrollato di acqua, in alcune si sono riscontrate deformazioni permanenti e in due di queste dighe, ovvero Sultansuyu e Arıklıkasx, sono stati abbassati in modo controllato i livelli di invaso.
Tra i principali risultati degli studi di ricognizione osserviamo che :
le dighe earthfill e rockfill hanno mostrato danni significativamente maggiori rispetto alle dighe in calcestruzzo, con fessurazioni di larghezza superiori a 5 cm in ventotto casi;
le dighe in calcestruzzo ispezionate non hanno mostrato quasi nessuna deformazione o spostamento permanente , alcune hanno mostrato crepe sottili localizzate lungo i giunti.
in generale si è visto che i danni riscontrati sono correlati all’intensità delle scosse ed aumentano con la diminuzione della distanza dalla linea di faglia.